CIAK SI GIRA, CON LA REGIA DI MATILDE FUGANTI!

“Sempre lì, lì nel mezzo” canta Ligabue, e Matilde Fuganti è una presenza imprescindibile per le geometrie di mister Pavan, proprio lì, nel mezzo del gioco.
A differenza del mediano descritto del cantautore italiano però, la giovane centrocampista gialloblù è nata con i piedi buoni ed è il faro del gioco del Trento Clarentia.
Nonostante la giovane età  Mailde è un punto fermo dello scacchiere aquilotto e le sue prestazioni sono in costante crescita, partita dopo partita.
L’atleta classe ’99 s’innamora del gioco del calcio in tenera età, quando grazie alla spinta del papà (Marco Fuganti, ora prezioso dirigente del Trento Clarentia) a 6 anni inizia a muovere i primi passi tra le fila del Predaia.
Fino alla categoria Giovanissimi l’aquilotta gioca con la squadra nonesa, per poi passare al Südtirol Damen con cui compie tutta la trafila delle giovanili e si guadagna anche qualche convocazione con la prima squadra in Serie A. Successivamente il passaggio all’Azzurra, per poi approdare (nelle ultime due stagioni) nell’universo targato Trento Clarentia

Una passione nata tantissimi anni fa, quando ti sei innamorata di questo sport e cosa significa per una ragazza giocare a calcio?

Papà era un dirigente del Predaia e un ex giocatore di calcio, mi ha trasmesso questa passione fin da piccolina e non ne ho più potuto fare a meno.
Giocare a calcio per noi ragazze significa essere mosse da una fortissima passione, perché le squadre femminili sono poche e non possiamo allenarci sotto casa. Questo fattore per me non è mai stato un ostacolo, fino ad ora grazie al forte amore per questo sport sono sempre riuscita a organizzare la mia vita coniugando alla perfezione impegni scolastici e sportivi.

Passando all’oggi, come valuti fino ad ora il campionato della squadra?

Questa è la mia seconda stagione con i colori gialloblù e da quando sono arrivata siamo cresciute parecchio. Siamo un gruppo veramente unito e cerchiamo sempre di giocare la palla.
Dopo la rivoluzione estiva dei campionati non sapevamo cosa aspettarci dal livello del torneo, sicuramente l’obiettivo è sempre stato quello di puntare alle zone nobili della graduatoria. Ora siamo in corsa per il terzo posto e abbiamo l’obbligo di provarci fino alla fine.

A livello personale come ti ha cambiata quest’avventura in Serie C?

Giorno dopo giorno, partita dopo partita mi sento migliorare sempre più. Grazie agli insegnamenti dello staff tecnico e al supporto delle compagne ho preso tanta fiducia, cerco sempre di dare le giuste geometrie alla squadra “facendo correre il pallone”.

In tanti elogiano la compattezza del Trento Clarentia, che gruppo siete?

Siamo molto unite tra di noi e abbiamo in squadra delle ragazze che ci danno l’esempio.
Giordana Torresani, Alessandra Tonelli e Chiara Valzolgher sono le tre veterane della squadra, sempre pronte a portarci sulla retta via. Dobbiamo tanto a loro e per noi sono veramente fondamentali.

Ritornando a te, hai qualche modello calcistico a cui ti ispiri?

Il mio idolo calcistico è stato Andrea Pirlo. Faccio il suo stesso ruolo e cerco di imitarlo il più possibile, un giocatore assolutamente straordinario. Mi piace molto anche Pjanic, mette sempre in mostra una facilità di tocco disarmante.
Sì, sono juventina… se non si era capito.

Tra le tue compagne, chi ti ha sorpreso maggiormente?

L’intramontabile Alessandra Tonelli è una giocatrice totale, è il nostro punto di riferimento, ha dei colpi veramente d’alta scuola. Mi ha colpito molto anche  Angelica Lenzi, una giocatrice in costante crescita, perno della nostra difesa.

 

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