NOTA DEL CLUB

A nome di tutta l’Associazione Trento Calcio Femminile ASD ringraziamo il Presidente del Comitato Provinciale Autonomo di Trento della Figc Avv. Stefano Grassi per quanto espresso.

Trento Calcio Femminile ASD negli ultimi anni è cresciuta notevolmente: ad oggi conta più di 110 tesserate dagli 8 anni in su, è cresciuto il livello della professionalità di tutti i suoi staff e, parallelamente a ciò, l’impegno richiesto a tutte le tesserate, senza che questo abbia minimamente intaccato le motivazioni che spingono tutti i collaboratori a dedicare il loro tempo alle attività e alle atlete.

Questo perché siamo fermamente convinti che lo sport sia un importante strumento quotidiano di promozione dei valori di uguaglianza, di rispetto di sé stessi e degli altri e della convivenza civile.

Ogni giorno, infatti, diamo il meglio di noi per far scendere in campo un centinaio di atlete, ma soprattutto un centinaio di PERSONE: ognuna con i propri sogni, le proprie paure, le proprie fatiche, le proprie gioie. Il nostro desiderio è che si possano divertire sfruttando i propri talenti e imparando il valore del gruppo, all’interno del quale ognuna di loro è SPECIALE e, in virtù di ciò, può dare il proprio contributo sempre.

Questo impegno quotidiano richiede però un altro ingrediente fondamentale: abbiamo bisogno anche, e soprattutto, del supporto dei “nostri” GENITORI ai quali chiediamo di farsi portavoce quotidianamente di questi valori a casa, all’uscita dagli spogliatoi, a bordo campo o sulle tribune durante una partita o un allenamento.

Di seguito la nota del Presidente del Comitato Provinciale Autonomo di Trento della Figc Avv. Stefano Grassi:

“Spettabili Società, Cari Presidenti,

nelle ultime settimane sono emersi plurimi episodi legati a comportamenti scorretti da parte di tesserati e spettatori, rivolti a tesserati e/o spettatori della squadra avversaria e/o al direttore di gara, come dimostrano le molteplici sanzioni comminate dal Giudice Sportivo. Nell’ultima seduta del Consiglio Direttivo abbiamo riflettuto su questo fenomeno, che pare acuirsi negli ultimi tempi, condividendo l’opportunità di rivolgere un appello alle Società affinché intervengano a sensibilizzare tutti i propri tesserati sull’importanza di un comportamento improntato al rispetto per l’avversario e il direttore di gara. In questo modo, oltre a consentire lo svolgimento dell’evento sportivo in un clima certamente più sereno e godibile, si fornisce soprattutto ai più giovani un modello di condotta in linea con la finalità che lo sport, soprattutto quello dilettantistico, deve perseguire, vale a dire una crescita dei ragazzi e delle ragazze sul piano educativo oltre che su quello sportivo. Sotto questo profilo, siamo consapevoli che, purtroppo, durante le partite delle squadre giovanili spesso sono gli stessi genitori a creare situazioni discutibili. Riteniamo che un appello rivolto anche a loro, attraverso i canali di comunicazione di cui ciascuna Società ormai dispone, se ritenete anche inoltrando la presente comunicazione, possa servire ad alimentare una cultura sportiva migliore. In tal senso potrebbe altresì aiutare, per le Società che ne hanno la possibilità, la diffusione attraverso un altoparlante di un messaggio prima dell’avvio delle gare.

Confidando nell’aiuto di tutti e confermando la disponibilità del Comitato a collaborare su eventuali iniziative che le Società intendessero intraprendere, porgo a nome di tutto il Consiglio Direttivo un caro saluto”.