Tornare a divertirsi. A tu per tu con Mariangela Rovea

“Non importa quante volte cadi ma quante volte cadi e ti rialzi”. Questa celebre – e probabilmente inflazionata –  frase dell’ex allenatore di football americano Vince Lombardi ritrae al meglio il momento sportivo di Mariangela Rovea che, dopo aver piacevolmente impressionato gli addetti ai lavori con la maglia del Trento Clarentia, è incorsa in un brutto infortunio al ginocchio. Centrocampista classe 1997, gioca a calcio sin da bambina ed arriva ad esordire già in giovane età nella prima squadra del Trento Clarentia. Mister Libero Pavan dice di lei: “La sua caratteristica principale è la duttilità. Può ricoprire indifferentemente tutti i ruoli del campo dalla difesa all’attacco ma dove si esprime meglio è a centrocampo. Piedi molto buoni, grinta, visione di gioco e rapidità nel breve sono i suoi punti di forza, oltre a una voglia di migliorarsi continuamente che la contraddistingue. Per questi motivi mi è dispiaciuto tantissimo che si sia fermata per tutta la stagione, mi sarebbe piaciuto vedere dove sarebbe potuta arrivare. Sarà per il prossimo anno! “ Domani saranno trascorsi 6 mesi dal giorno dell’infortunio e Rovea sta ancora lavorando per tornare a giocare dopo la brutta caduta. Abbiamo fatto due chiacchiere con lei.

Ciao Mariangela, partiamo dalle note dolenti. Ti va di raccontare la dinamica dell’infortunio e la sua entità a chi non è informato?

“Sì, mi sono rotta il legamento crociato del ginocchio sinistro nella partita di Coppa Italia del 23 settembre. Ho avuto un contrasto, neanche particolarmente duro, spalla contro spalla con un’avversaria, mi sono sbilanciata e cadendo mi è rimasto lo scarpino impuntato sul terreno.”

Adesso come ti senti? Sia fisicamente che mentalmente.

“Finirò a breve la riabilitazione e, anche se il percorso è ancora abbastanza lungo, mi hanno detto che con il giusto lavoro riuscirà a guarire al meglio. Sotto l’aspetto mentale è un po’ più complesso e ammetto di avere paura. Probabilmente il mio timore più grande è di non tornare ai livelli di una volta e di sentirmi inferiore rispetto a com’ero prima dell’infortunio. Inoltre, il dolore fisico è stato notevole e ho paura di risentirlo.”

Quando potremo rivederti in campo realisticamente?

“I fisioterapisti dicono che, in linea di massima, ad agosto dovrei poter tornare.”

Quali sono i tuoi obiettivi per quando tornerai?

“Sicuramente cercare di giocare senza paura e divertendomi come una volta. Inoltre, vorrei tornare a sentirmi gratificata dal mio gioco e da quello della squadra.”

Parliamo della squadra. Cosa pensi della stagione delle tue compagne?

“L’andata è stata positiva mentre, ad inizio ritorno, si sono smarrite per un momento. Hanno lavorato bene tutto l’anno e adesso si stanno riprendendo. Penso che nel finale di stagione faranno vedere tante cose e dimostreranno di essere cresciute sia nel gioco che sotto l’aspetto mentale.”

In tanti elogiano il vostro gruppo. Hanno ragione?

“Sicuramente è molto unito e decisamente giovane. Si cerca di crescere insieme, senza lasciare indietro nessuno. Quindi direi di sì, hanno ragione.”

Se dovessi premiare una compagna per la stagione che sta disputando, chi sceglieresti?

“Premierei Martina Varrone perché ha mostrato grandissimi miglioramenti tecnici e mentali rispetto alla passata stagione. Premierei, inoltre, Chiara Valzolgher perché ha un talento impressionante e una grande esperienza alle spalle che le permettono di essere sempre decisiva nelle partite.”

Ultima domanda: dove pensi possa arrivare la squadra da qui a fine stagione?

“Penso che il terzo posto sia un obiettivo più che raggiungibile.”

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