ACF TRENTO UNDER 19 prima e durante la pandemia: intervista a Elena Bertamini.

Abbiamo chiesto al capitano delle giovani calciatrici dell’under 19 di raccontarci di quest’annata calcistica fuori dagli schemi. Elena, anche attraverso il contributo delle sue compagne di squadra, ci ha portato virtualmente dentro le case e nello spogliatoio delle giovani promesse trentine per aiutarci a conoscerle meglio.

Come avete affrontato il lungo stop causato dal coronavirus?

Elena Bertamini: “Durante questo periodo, abbiamo cercato di continuare gli allenamenti in casa e di mantenere i contatti in video chiamata tra di noi: le distanze non ci hanno separato. Ovviamente oltre agli amici e ai famigliari ci manca moltissimo anche il calcio, non solo come sport e gioco, ma anche come condivisione di momenti con la squadra e la società. Noi però sappiamo che prima di tutto c’è la tutela della salute e della sicurezza. Fortunatamente i nostri allenatori ci hanno fornito degli esercizi da seguire individualmente per mantenerci in forma, che rompono la monotonia delle giornate scandite principalmente da video-lezioni e studio. Ora che ci è consentito, possiamo integrare i nostri allenamenti con la corsa all’esterno, anche se siamo comunque limitate e non vediamo l’ora di rientrare in campo”.

Elisa Parisi: “Inizialmente ho visto la quarantena quasi come una pausa di riposo, ho recuperato tutte le ore di sonno che mi mancavano e ho preso due settimane di stop da tutto: compiti e sport. Poi però lo stare ferma ha iniziato a pesarmi e così ho iniziato a fare qualche allenamento, anche su suggerimento degli allenatori che ci hanno mandato dei video da seguire. Sul fronte della scuola le lezioni online sono leggere, ma i compiti da fare sono tanti, spesso mi stufo e finisco per guardare serie tv. Tutto sommato però mi sono abituata bene alla nuova routine, ho imparato ad organizzarmi meglio e, con un po’ di sforzo la mattina, riesco a ritagliarmi dei pomeriggi dove riposare o andare in giardino per giocare un po’ con la palla. Nell’ultima settimana ho ricominciato ad andare a fare passeggiate e ogni tanto a corricchiare per riprendere l’abitudine, sperando di poter tornare a giocare il più presto possibile”.

Elisa Giovannini: “All’inizio mi piaceva stare in quarantena perché mi ha permesso di dedicare un po’ di tempo a me stessa e finalmente riposare un po’. Ma dopo alcuni giorni, non poter andare da nessuna parte e non vedere nessuno ha iniziato a pesarmi. Mi dispiace molto aver dovuto interrompere l’attività sportiva con la squadra, nonostante questo io non mi sono fermata e ho continuato ad allenarmi correndo attorno a casa o facendo gli esercizi assegnati dagli allenatori o dal mio professore di ginnastica. Il tempo in quarantena lo ho passato molto su Netflix o facendo videochiamate con i miei amici. La cosa più bella è che finalmente ho potuto passare molto tempo con la mia famiglia: mi mancavano molto questi momenti. Per quanto riguarda la scuola sinceramente non avrei mai pensato di volerci ritornare subito, mi manca vedere i miei compagni dal vivo. Diciamo che facendo video lezioni è molto più semplice e meno pesante, perché i prof tengono conto che stiamo troppe ore davanti ad un computer e quindi ci vengono incontro assegnandoci pochi compiti e meno materiale da studiare. Spero che si ritorni alla normalità il prima possibile”.

Come stava andando andato il campionato prima dello stop?

Elena Bertamini: “Essendo la squadra di quest’anno composta da molti nuovi elementi, me compresa, all’inizio non sapevo cosa aspettarmi. Abbiamo cominciato con il piede giusto vincendo a Belluno, poi il campionato è continuato con alti e bassi. Dal punto di vista della prestazione abbiamo notato un miglioramento nel corso dell’anno, sia grazie agli allenamenti fisici in campo, sia per gli incontri tecnico-teorici in spogliatoio, che hanno evidenziato e corretto i nostri errori individuali e di squadra. Per quanto riguarda la classifica, consapevoli che il Padova sia a un livello superiore rispetto al resto del girone, siamo molto soddisfatte di esserci mantenute tra il secondo e il quarto posto. Prima che il campionato si fermasse stavamo puntando a rimontare qualche posizione e ottenere una bella soddisfazione”.

Maya Antolini: “Ritengo che il campionato prima dello stop stesse andando meglio del previsto, avevamo creato un bel gruppo e questo credo si potesse vedere anche in campo. Stavamo lottando per le prime posizioni della classifica e penso sarebbe stato bello riuscire a portare a termine questo campionato”.

Simona Chiappani: “Questo è il primo anno che gioco nel Trento femminile U19, gli anni scorsi ero nel Val Rendena, una squadra di soli maschi. Per me quest’anno è stato molto bello perché ho fatto nuove amicizie e mi sono divertita molto sia negli allenamenti che nelle partite. Il campionato prima di questo stop andava bene, nonostante alcune sconfitte non ci siamo mai arrese e abbiamo continuato a giocare come siamo capaci, e questo ha portato dei buoni risultati. Inoltre, dobbiamo ringraziare i nostri mister, Cristian e Omar perché senza di loro non ce l’avremmo mai fatta”.

Elena, per te questa è la prima stagione al Trento come ti sei trovata con la squadra?

“Mi sono trovata bene e integrata in fretta anche perché conoscevo già qualche ragazza della squadra e in poche settimane siamo riuscite a formare un gruppo coeso. Sono contenta che le mie compagne da subito abbiano riposto fiducia in me e nella mia personalità nominandomi capitano.  Fin dai primi allenamenti c’è stato un ottimo affiatamento in campo e fuori, non solo tra noi ragazze, ma ugualmente con gli allenatori e i dirigenti. Con il passare dei mesi questo rapporto si è consolidato e rafforzato: sia in campo che in spogliatoio riusciamo ad aiutarci a vicenda, a festeggiare quando vinciamo e a caricarci il morale quando la partita non va per il verso giusto”.

Qual è la partita che ricordi più volentieri?

“Trento – Vicenza giocata a Mattarello, la terza partita di andata di campionato. Abbiamo dato prova di un bel gioco e dopo essere andate sotto di un gol, abbiamo continuato a lottare. Siamo riuscite a rimontare con il goal di Elisa Giovannini dimostrando il nostro carattere tenace. Infine, siamo riuscite a portarci a casa la vittoria con il mio gol a pochi minuti dal termine. Sono stata molto soddisfatta della prestazione della squadra, perché nessuna di noi ha mollato fino alla fine”.

Ora qualche curiosità sulle tue compagne, chi è la più stravagante?

“È una domanda difficile, ma il primo posto spetta a Carlotta Beber. Sia in spogliatoio che sul pullman durante le lunghe trasferte ci tiene sempre compagnia con musica, canti e barzellette al microfono. È sempre l’anima della festa! È piena di energie per scherzare, intrattenerci, disturbare il povero autista di turno facendosi notare ovunque si vada.”

La più rigorosa negli allenamenti?

“Se c’è una persona che è sempre puntuale, non dimentica mai nulla, è sempre la prima della fila negli allenamenti, non si lamenta e non si distrae mai è Giorgia Tonetti. Anche se fuori dal campo è scherzosa ed allegra, quando varca la porta dello spogliatoio diventa molto precisa, seria e impegnata. È il rigore in persona… facciamoglieli tirare allora!”

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